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Tic tac tic tac tic tac…..driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin…..driiiiiiiiiiiiiiiin….ore
5 di domenica 23 agosto. Primo mio pensiero: “Ma chi me l’ha fatto fare?
Ora chiamo e dico che sono malata”. Ma poi eccomi all’incrocio tra la
strada di Campo Francia e Ponte ad aspettare il pulmino in direzione
Cima Papa Giovanni Paolo II, ex Cima di Val Fontana. Ore 6 ritrovo alla
strada di Campagneda e in molti rispondono all’appello: Fulvio, la
nostra eccezionale guida, Fabiano, il nostro allenatore, Alessandro, l’aiutanteeeeeeee,
e poi tutti noi atleti: Arianna, Ester, Luca, Cristina e Katia, Lisa e
papà, la famiglia Rossi con Enzo, Milena, Alessandro e Giovanni….e…..basta?
Chiedo già scusa se mi sono dimenticata di qualcuno =)
E ora SI PARTE! Passo deciso, voglia di arrivare in cima e di arrivarci
il prima possibile! Prima tappa Passo degli Ometti, la prima grande
fatica perchè la strada per raggiungere il passo era veramente
stancante!!! Intanto abbiamo raggiunto il gruppo di Chiesa capeggiato da
Don Alonso e quello dei Caspoggini. Breve pausa per mettersi sotto i
denti qualcosina e si riparte dopo aver ammirato la bellezza del
paesaggio che ci circondava con montagne, alpeggi, ghiacciai di neve, ma
anche di sassi, come quello in Val di Togno, che Fulvio ci ha spiegato
essere il ghiacciaio sassoso più grande d’Italia!
Finalmente un po’ di piano, proseguiamo per un sentiero “pianeggiante”
fino a giungere ad un canale, ma la voglia di arrivare in cima ormai ci
spingeva ad andare avanti, testa bassa e op, passo dopo passo, cercando
di non far cadere sassi che potevano essere pericolosi per la gente
dietro, arriviamo al grande bivio: rivolti verso il ghiacciaio Felleria
avevamo alla nostra sinistra l’imponente Pizzo Scalino e alla destra
ancora una mezz’oretta di cammino per arrivare alla nostra cima. Dopo un
brevissimo passaggio sulla neve e gli ultimi metri di cammino aiutati da
una corda di sicurezza, eccoci alla meta: Cima Papa Giovanni Paolo II
CONQUISTATA.
Ci troviamo circondati dalle nostre montagne che sembrano ancora più
belle dall’alto. Il tempo di ammirare tutto ciò che la natura ci offre
poi la S. Messa celebrata dal parroco di Chiesa Don Alfonso, infine un
breve pic-nic e…SI RIPARTE!!!
Per la discesa il percorso viene cambiato, si decide di percorrere il
ghiacciaio del Pizzo Scalino e allora: imbragature, corde e via. Tre
sono le cordate che si avviano sulla neve e molte le risate per le
cadute e così facendo arriviamo in fondo dove troviamo un bellissimo
laghetto, qualche foto e giù per la discesa fino ad arrivare a
Campagneda ed ancora alle nostre macchine. La strada è stata lunga,
difficile, faticosa ma è stata fantastica, unica e assolutamente da
ripetere!!! Un grazie agli organizzatori che hanno permesso a tutti noi
di vivere una grandissima giornata.
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